Articolo pubblicato il 30/04/2022
Sondalo, in 120 da tutta la Valtellina per pulire l'Adda
I volontari della Protezione Civile oggi si sono dati appuntamento in paese
Sondalo (Sondrio), 30 aprile 2022 - Oltre 120 volontari della Protezione Civile della Provincia si sono dati appuntamento oggi a Sondalo per pulire il corso dell'Adda nel tratto compreso tra il ponte di Bolladore e il ponticello di legno.
“La giornata è stata un'utilissima occasione per mantenere pulito e sicuro il territorio, con opere concrete di bonifica - spiega l'assessore alla Protezione Civile di Sondalo, Paolo Menini - Ma è stato anche un bel momento di incontro e di confronto tra i tanti volontari che prestano il loro prezioso servizio e contributo in diverse attività per il territorio e per i cittadini. Il Comune ha già dato la piena disponibilità per realizzare ed ospitare altre iniziative, in altre zone che necessitano di cura e manutenzione, per preservare la sicurezza e mantenere ordinato il territorio”.
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Articolo pubblicato il 14/12/2021
In provincia maxi esercitazione per la ricerca di una persona scomparsa
Una prova in grande stile con decine di operatori coinvolti. Testata l'efficacia del nuovo piano provinciale di ricerca delle persone scomparse. Tutti i compiti dei soccorritori: i dettagli
Una maxi esercitazione per simulare la scomparsa di una persona e la relativa risposta operativa da parte delle Istituzioni per ritrovarla. È quanto andato in scena nella mattinata di sabato 11 dicembre nel territorio mandamentale di Morbegno con un ingente dispiegamento di forze. L’esercitazione, organizzata per testare l’efficacia del nuovo "Piano provinciale di ricerca delle persone scomparse", entrato in vigore lo scorso 1 giugno, era stata anche caldamente raccomandata dall’Ufficio del Commissario Straordinario del Governo per le Persone Scomparse, nell’ottica della predisposizione di una risposta operativa sempre più efficace ed efficiente.
La Prefettura di Sondrio già dal mese di agosto 2021 aveva cominciato a sondare la disponibilità dei vari soggetti coinvolti nelle attività di ricerca di una persona scomparsa e, dopo aver raccolto tutte le adesioni, ha convocato lo scorso 17 novembre 2021 la prima riunione per predisporre l’organizzazione dell’evento, costituendo un gruppo ristretto di lavoro - incaricato di redigere il documento d’impatto - a cui hanno partecipato i rappresentanti della Prefettura stessa, della Questura, del comando provinciale dell’Arma dei carabinieri, del comando provinciale della guardia di finanza, del comando provinciale dei vigili del fuoco, del corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico, della croce rossa italiana e del coordinamento provinciale del volontariato di protezione civile.
Innanzitutto il gruppo di lavoro ha dovuto ideare una vicenda molto verosimile e, per realizzare ciò, si è avvalso della preziosa e gentile collaborazione di due dipendenti della Prefettura di Sondrio che coltivano la passione per l’arte teatrale. Nello specifico, la signora Miriam Rebecchi, funzionaria amministrativa da poco in pensione, ed il signor Erasmo Stassola, tecnico informatico tuttora in servizio, hanno interpretato rispettivamente la denunciante e lo scomparso. Questo cortese supporto ha permesso, da un lato, di avvalersi di figure specializzate che hanno saputo calarsi con molta enfasi nella parte, dall’altro di non utilizzare personale operativo che è stato, invece, più opportunamente impiegato in altri ruoli.
La "trama"
La vicenda, di fantasia sebbene molto verosimile, ha previsto che la signora Rebecchi si recasse presso la stazione dei carabinieri di Morbegno per denunciare la scomparsa del caro amico Erasmo, dipendente di una ditta di Piateda. L’uomo scomparso stava attraversando un momento molto complicato della sua vita; infatti, una serie di vicissitudini personali tra cui la separazione dalla compagna, la prematura morte dell’animale d’affezione e i rapporti molto tesi con i colleghi sul posto di lavoro avevano innescato in lui un profondo stato di prostrazione.
Erasmo, quindi, la sera del 10 dicembre 2021 aveva inviato a Miriam un sms molto inquietante che diceva: “Addio mondo crudele”. Dopodiché, aveva spento il cellulare e non aveva più dato notizie di sé. Miriam aveva letto il messaggio solo al mattino presto, poiché la sera precedente si era coricata prima del solito e, molto preoccupata, si era subito recata a casa di Erasmo, trovandola aperta sebbene non ci fosse nessuno. Preso atto della situazione la signora Rebecchi ha fatto quello che deve essere fatto in queste situazioni: rivolgersi immediatamente alle forze dell’ordine.
Quindi si è recata nella stazione dell’Arma per denunciare la scomparsa dell’amico. Ricevuta la denuncia di scomparsa i carabinieri hanno contattato la Prefettura per avere l’autorizzazione ad attivare il "piano provinciale di ricerca". Una volta attivato il predetto piano, i carabinieri hanno provveduto ad informare le sale operative di tutti gli altri soggetti che vengono sempre coinvolti nelle ricerche di una persona scomparsa e, di seguito, hanno promosso la costituzione del gruppo tecnico di coordinamento - organismo previsto dal citato Piano che ha il ruolo di predisporre la strategia specifica di ricerca, coordinare e dirigere a livello operativo l’attività di tutte le forze in campo e mantenere i contatti con la Prefettura.
Questioni pratiche
Il gruppo ristretto di lavoro ha dovuto anche risolvere diverse questioni di ordine pratico e organizzativo. Infatti, è stato necessario avvalersi del prezioso e gentile supporto della Comunità Montana di Morbegno – che, come noto, fa parte del sistema di protezione civile – per fornire un fugace pranzo al sacco agli operatori incaricati di svolgere le ricerche sul campo. La questione, che potrebbe apparire marginale, in realtà riveste un ruolo importante, poiché permette ai ricercatori di non fermarsi e tornare indietro per effettuare una pausa pranzo (ottimizzando quindi i tempi di lavoro) e di avere sempre con sé delle vivande (elemento quest’ultimo fondamentale per combattere gli effetti dell’intenso freddo).
Inoltre, è stato necessario “tagliare” i cosiddetti tempi morti. La giornata dell’11 dicembre, infatti, è una tra le più corte (oltre che fredde) dell’anno ed era pertanto di primaria importanza concentrare tutti gli sforzi sulla sola attività operativa. Pertanto, i sistemi di rilevamento dei telefoni cellulari in uso alla guardia di finanza (di cui si dirà ampiamente in seguito) erano già stati assettati qualche giorno prima; così come l’allestimento del campo base è avvenuto alle prime luci dell’alba, molto in anticipo rispetto alla presentazione della formale denuncia della scomparsa. Altro elemento di rilievo che il gruppo ristretto di lavoro è riuscito a garantire quando ha redatto il documento d’impatto, è stato la copertura di tutti e tre gli scenari di intervento astrattamente ipotizzabili in questo territorio provinciale. La pianificazione, infatti, è stata congegnata in modo tale da dar spazio a tutte le specialità presenti, permettendo così di operare in tutti i contesti: urbano, extra urbano antropizzato ed extraurbano non antropizzato (ambiente impervio).
Il programma dell’esercitazione prevedeva, dopo la presentazione della formale denuncia e l’installazione del posto di comando avanzato presso il piazzale antistante il distaccamento dei vigili del fuoco di Morbegno, una serie di attività investigative da parte delle forze dell'ordine. Queste indagini hanno permesso di individuare i passaggi compiuti dall’automobile in uso allo scomparso tramite il sistema di identificazione targhe presente nei varchi stradali e di delineare le prime piste investigative da seguire.
Il veicolo, infatti, era già stato parcheggiato nei pressi del cimitero di Dazio e, una volta rinvenuto grazie alle predette indagini, gli specialisti che operano negli ambienti impervi hanno iniziato le ricerche tramite squadre da terra, droni, elicotteri e cinofili. Nel frattempo, carabinieri e polizia si sono concentrati sullo scenario urbano, setacciando nel territorio di Morbegno e in quelli limitrofi le aree ed i siti ritenuti di maggior interesse in casi come questi (stazione, parcheggi, casolari abbandonati, ecc). Queste prime verifiche hanno dato esito negativo, ma, subito dopo l’ora di pranzo, il cellulare di Erasmo è tornato ad essere attivo ed il relativo segnale è stato captato nella zona tra Traona e Mantello. Grazie a questa segnalazione da parte dei carabinieri, l’area è stata raggiunta dall’elicottero della Guardia di Finanza che, tramite la sofisticatissima apparecchiatura in uso, è riuscito ad individuare con precisione la presenza di Erasmo in una zona prossima ad un casolare abbandonato tra Dubino e Delebio.
In seguito, il tecnico specializzato del soccorso alpino della guardia di finanza (S.A.G.F.) si è calato col verricello e dopo un breve sopralluogo ha rinvenuto ferito ed in stato confusionale lo scomparso. Infine, sono stati attivati i soccorsi da terra (vigili del fuoco, 118-A.R.E.U., croce rossa, C.N.S.A.S. e protezione civile) che si sono occupati di trasportare Erasmo nel presidio medico avanzato allestito presso il Campo Base, per le cure del caso.
Chi fa che cosa
Dal punto di vista operativo le varie Amministrazioni, Uffici ed Enti hanno operato secondo le seguenti modalità.
Prefettura
La Prefettura di Sondrio ha svolto il ruolo di coordinamento dei soggetti coinvolti nelle ricerche. Appresa la notizia della scomparsa il dirigente prefettizio, Bruno Togno, ha autorizzato l’attivazione del "Piano provinciale di ricerca delle persone scomparse" e, durante le fasi operative, si è tenuto in stretto contatto con gli operatori fino al ritrovamento della persona.
Polizia di stato
La Questura di Sondrio - il cui personale è stato diretto dal commissario capo, Lucia Vitali - ha collaborato sia all’attività di ricerca nei centri urbani e nelle aree individuate dal gruppo tecnico di coordinamento, con 6 unità dedicate alla ricerca, sia al pattugliamento del territorio urbano, in costante contatto con il referente della Prefettura e con la sala operativa. Inoltre, la polizia scientifica ha documentato l’intera esercitazione - con video e fotografie - dalla denuncia fino al ritrovamento della persona scomparsa, al fine di fornire un valido supporto da utilizzare in sede di de-briefing e di formazione didattica, nonché per evidenziare la sinergia e la collaborazione tra le diverse Istituzioni ed Enti intervenuti.
Carabinieri
L’Arma dei carabinieri - ai comandi del capitano Nicola Saverio Leone - ha rivestito il ruolo di forza di polizia procedente. Infatti, come detto, dapprima ha ricevuto la formale denuncia di scomparsa, ha poi chiesto alla Prefettura l’attivazione del "Piano provinciale di ricerca delle persone scomparse" e, quindi, ha promosso la costituzione del gruppo tecnico di coordinamento. Inoltre, i carabinieri hanno perlustrato, unitamente alla polizia di stato, il territorio urbano in cerca di utili indizi. I militari dell’Arma sottolineano come il momento della ricezione della denuncia sia stato – ed è anche nella realtà – il momento più delicato, in quanto l’operatore che materialmente ha ricevuto la predetta denuncia non si è limitato a verbalizzare e circostanziare i fatti, ma ha cercato di creare empatia con la persona che, sebbene recitasse, ha esternato forte preoccupazione ed ansia per la scomparsa di un suo caro amico. Infatti, il carabiniere, dopo averla ascoltata, ha subito cercato di rassicurala e tranquillizzarla, infondendole la necessaria fiducia. La raccolta dei dati è stata necessaria per qualificare come reale e concreto il pericolo di scomparsa, al fine di intraprendere una prima e speditiva attività informativa (autovettura in uso, cellulare utilizzato, situazione familiare e lavorativa, acquisizione di una foto recente, analisi di sistemi di videosorveglianza e lettori targhe, contatti con gli amici più stretti), i cui esiti sono stati condivisi con la Prefettura di Sondrio, che ha poi autorizzato ad attivare il relativo Piano.
Guardia di finanza
La guardia di finanza, - ai comandi del luogotenente Cristian Maioglio - ha partecipato alle operazioni di ricerca e soccorso con un’aliquota di sei militari del soccorso alpino appartenenti alle stazioni di Sondrio e Madesimo. La squadra di ricerca, composta rispettivamente da due elisoccorritori, tre tecnici di soccorso alpino ed una unità cinofila per la ricerca in superficie, si è avvalsa del prezioso supporto del nuovo elicottero aw 169 della Sezione Aerea GdiF di Varese, dotato di un sistema altamente tecnologico di ricerca persone denominato IMSI IMEI CATCHER. L’attività di acquisizione di informazioni effettuata dai militari del soccorso alpino della guardia di finanza, grazie alle qualifiche di agenti ed ufficiali di polizia giudiziaria, nella fase iniziale di ricerca, si è soffermata principalmente sugli aspetti tecnici riguardanti il reperimento dei dati dell’apparato cellulare dello scomparso. In particolare, avuta cognizione delle generalità della persona e del suo numero di cellulare, attraverso l’uso delle banche dati in uso al Corpo, sono stati acquisiti i numeri imsi ed imei, ovvero il codice numerico della sim e quello dell’apparato cellulare.
Avuta tuttavia certezza che l’apparato cellulare dello scomparso era spento, le ricerche si sono concentrate, nella prima fase, a ridosso della “Culmine” di Dazio ovvero laddove è avvenuto il ritrovamento dell’autovettura. In loco, non senza difficoltà per la presenza di una discreta coltre nevosa, le attività di ricerca sono state condotte attraverso perlustrazioni di sentiero e d’area, con squadre da terra, con droni e con un elicottero della Protezione Civile. Attraverso approfondimenti investigativi, appurato che la persona aveva riacceso il proprio telefonino e che il suo spostamento a piedi, da Dazio verso il fondo valle, aveva interessato le celle telefoniche della bassa Valtellina tra i Comuni di Delebio e Mantello, venivano immediatamente a crearsi, per la guardia di finanza, i presupposti operativi per una immediata ricerca con l’IMSI CATCHER.
In breve tempo, è decollato dall’eli superficie di Morbegno l’elicottero del Corpo che, dotato di un potente ponte radio installato sulla parte inferiore della carlinga, tramite una serie di sorvoli sull’area di interesse, a quote più basse rispetto a quelle dei ponti radio della zona, è riuscito a captare un segnale particolarmente “appetibile” che in breve tempo ha determinato l’aggancio dei numeri imsi ed imei precedentemente inseriti nel sofisticato software di bordo gestito dall'operatore di sistema. Sono state, quindi, geolocalizzate e comunicate al posto di comando avanzato le coordinate g.p.s. dello scomparso.
Sul posto è stato calato tramite verricello il tecnico di elisoccorso del S.A.G.F. di Sondrio che ha rinvenuto la persona all’interno di un casolare. Immediatamente sono state messe in atto tutte le operazioni sanitarie del caso, che hanno determinato, tramite l’attività congiunta del SAGF, del 118-A.R.E.U., dei vigili del fuoco, del C.N.S.A.S., della croce rossa e della protezione civile il recupero e la messa in salvo della persona scomparsa. L’attività svolta con il sistema IMSI CATCHER ha dato conferma dei risultati raggiunti, negli ultimi mesi, dall’azione congiunta e sinergica del S.A.G.F. e della sezione aerea del Corpo.
Una collaborazione che, in tempi molto celeri dettati proprio dalla durata limitata delle batterie dei cellulari, si basa su un’elevata professionalità investigativa ed operativa dell’intero equipaggio, composto dal pilota, dal copilota, dal tecnico al verricello, dall’operatore di sistema e dal tecnico di elisoccorso. L’azione di soccorso, nell’ambito della ricerca delle persone scomparse in ambienti impervi di bassa, media ed alta quota, non può, quindi, più prescindere dall’uso dell’IMSI CATCHER, attraverso una sequenza di eventi direttamente connessi tra di loro: la rapida acquisizione delle informazioni, l’ottimale collaborazione tra la componente S.A.G.F. e quella aerea nel contesto operativo del soccorso in cui si va ad operare, e non ultima, la standardizzazione operativa delle attività. Questa virtuosa fase operativa, nella quale il Corpo sta investendo molte risorse, deve coinvolgere tutte le Istituzioni ed Organizzazioni di soccorso, in quanto è solo tramite una corretta condivisione delle informazioni con tutti gli operatori che si potrà dare un apporto decisivo alle ricerche. Infatti, è opinione della guardia di finanza che l’impiego corretto e tempestivo di questo prezioso e sofisticato strumento contribuirà a determinare il successo delle operazioni di ricerca, sia delle persone scomparse, sia di quelle disperse.
Vigili del fuoco
I Vigili del Fuoco - sotto la direzione del funzionario di guardia Gianluca Cattani - ricevuta la comunicazione di preallarme da parte dei carabinieri di Morbegno, relativa alla scomparsa di una persona adulta di sesso maschile, alle ore 9.00 circa, sono intervenuti con una squadra di volontari del distaccamento di Morbegno e con 3 unità di personale specializzato T.A.S. (topografia applicata al soccorso) a bordo di dell' U.C.L. (Unità di Comando Locale) raggiungendo il piazzale, ove è stato costituito il posto di comando avanzato (P.C.A.). Il personale dei vigili del fuoco ha preso parte al gruppo tecnico di coordinamento ed ha partecipato all'individuazione delle prioritarie zone di ricerca, alla composizione delle squadre impegnate nelle battute, alla compilazione del registro delle attività svolte ed all'acquisizione delle tracce relative ai percorsi effettuate delle squadre di battuta.
Soccorso alpino
Il corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico - coordinato dal capo stazione di Morbegno Fabrizio Guerra - è intervenuto con 10 unità ed ha concentrato la propria attività nelle zone più impervie, ovvero quelle presenti nel comune di Dazio dove era stata rinvenuta l’automobile. Inoltre, come accennato, il C.N.S.A.S. ha collaborato per il recupero dello scomparso una volta individuato.
Croce rossa
La Croce Rossa Italiana – coordinata da Michele Maltese – ha partecipato con 36 operatori specializzati in varie aree come segue:
- Presidio Medico Avanzato (P.M.A.) che ha gestito la persona scomparsa dopo il ritrovamento;
- Tenda pneumatica riscaldata adibita a centro ristoro per tutti gli operatori;
- Centro mobile di rianimazione;
- Sala Operativa Mobile;
- Squadra Soccorsi con Mezzi e Tecniche Speciali;
- Centro logistico di coordinamento avanzato;
- 12 operatori di emergenza;
- Un’unità Cinofila;
- 15 operatori logistici
- 1 medico;
- 1 infermiere;
La Croce Rossa Italiana, Area Operazioni Emergenze e Soccorsi, è stata coinvolta per la sua capillare presenza nel panorama del soccorso provinciale, al fine di potenziare ed integrare sempre di più la sua attività di concerto con le altre realtà di pubblica assistenza. La C.R.I. non può che confermare l'assoluto esito positivo di questa esperienza, riconoscendo nel continuo addestramento un'efficace possibilità di crescita per garantire una maggiore e puntuale presenza nel servizio alla popolazione.
Anche in questo contesto l'obiettivo della C.R.I. è stato quello di mettere a disposizione le proprie risorse per completare il gruppo di esperti tecnici incaricati di risolvere nel modo più professionale possibile la situazione di emergenza. Una volta individuato il ferito da parte dell’équipe dei tecnici di ricerca, la C.R.I. è intervenuta con un mezzo di soccorso avanzato con a bordo, oltre ai soccorritori, un medico ed un’infermiera, per valutare da un punto di vista sanitario le condizioni dello scomparso, il quale si presentava moderatamente ipotermico, in stato confusionale e con una sospetta frattura all’arto inferiore. Una volta stabilizzato ed adeguatamente immobilizzato è stato trasportato in sicurezza presso il presidio medico avanzato situato nel punto di coordinamento dei soccorsi, concludendo così l’attività di esercitazione.
Protezione Civile
Il Coordinamento Provinciale del Volontariato di Protezione Civile – coordinato da Luciano Speziale - è intervenuto con 16 Gruppi per un totale di 65 unità:
- Gruppo Radiocomunicazioni LA BAITA: n. 4 Volontari;
- Gruppo Radiocomunicazioni ARI - RE - ODV SONDRIO : n. 2 Volontari;
- Gruppo Aereo GAPS VALTELLINA : n. 5 Volontari;
- Gruppo Cinofilo AMICI DI CIRO : n. 4 Volontari;
- Gruppo Cinofilo ANA : n.5 Volontari;
- Gruppo Motoalpinisti AMICI TRIAL VERVIO : n. 3 Volontari;
- Gruppo Fluviale CISOM LECCO - SONDRIO : n. 6 Volontari;
- Gruppo Comunale di COSIO VALTELLINO : n. 5 Volontari;
- Gruppo Comunale di DELEBIO : n. 3 Volontari;
- Gruppo Comunale di DUBINO : n. 1 Volontario;
- Gruppo Comunale di FORCOLA : n. 4 Volontari;
- Gruppo Comunale di MORBEGNO : n. 7 Volontari;
- Gruppo Comunale di TALAMONA : n. 5 Volontari;
- Gruppo Comunale di TRAONA : n. 4 Volontari;
- Gruppo PC AIB SONDRIO : n. 1 Volontario;
- Gruppo COMUNITÀ MONTANA DI MORBEGNO : n. 6 Volontari;
La Protezione Civile, nelle sue varie componenti, ha svolto le seguenti attività:
- allestimento del campo base: camper, gazebo Segreteria riscaldato e Centro Trasmissioni Mobili con ponte radio;
- allestimento dello scenario di ricerca: posizionamento di n. 9 “target” (effetti personali dello scomparso);
- attività di segreteria: raccolta moduli di presenza dei Volontari e verifica Green Pass;
- ristoro: preparazione di 100 sacchetti colazione per i Volontari e le Forze dell’Ordine;
- radiocomunicazioni: tra Volontari sul campo, Centro Trasmissioni Mobili e U.C.L.;
- ricerca auto dello Scomparso;
- ricognizione aerea del territorio da perlustrare, con equipaggio elicottero ed equipaggio drone;
- ricerca con squadre cinofili;
- ricerca con squadre moto-alpinisti nei sentieri del territorio da perlustrare;
- ricerca con squadra fluviale nel tratto di fiume Adda assegnato;
- ricerca con squadre di terra nel territorio da perlustrare;
L’esercitazione si è conclusa intorno alle ore 15.00 con il ritrovamento dello scomparso in una zona di campagna nel territorio comunale di Dubino e con il suo recupero, avvenuto nelle modalità sopra descritte. Tutti i Soggetti che hanno partecipato hanno espresso vivissimo apprezzamento per l’iniziativa, definendola un’opportunità importante per affinare un sistema già ampiamente rodato e molto efficace.
Il Prefetto di Sondrio, che si è recato a Morbegno all’inizio delle operazioni per porgere il suo saluto ed ha seguito con attenzione l’esercitazione, tiene particolarmente a ringraziare tutti gli operatori intervenuti, sia i professionisti delle forze dell’ordine, dei vigili del fuoco e del 118 A.R.E.U., sia tutte le componenti del volontariato del corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico, della croce rossa italiana e del coordinamento provinciale della protezione civile che hanno partecipato con tanto entusiasmo, coinvolgendo anche parecchi giovani.
Le operazioni si sono svolte con la consueta e indiscussa professionalità, mettendo in luce il talento di tutti, anche in una situazione climatica particolarmente rigida, per via del grande freddo, come quella dell’11 dicembre 2021. I risultati dell’esercitazione saranno discussi nella riunione di de-briefing ed i relativi esiti saranno comunicati, con una relazione, al Commissario Straordinario del Governo per le Persone Scomparse.
Resoconto modalità di esercitazione - Prefettura di Sondrio
[articolo tratto da SondrioToday.it - clicca qui per vedere l'articolo originale]
Articolo pubblicato il 15/11/2021
Covid, la Regione premia la Protezione Civile di Sondrio per l'impegno
La Lombardia ha ringraziato e premiato i 15mila volontari che hanno reso il loro prezioso servizio durante l'emergenza pandemica. La spedizione valtellinese.
Regione Lombardia dice grazie e premia i 15.000 volontari di Protezione civile che hanno prestato servizio durante l'emergenza pandemica da Covid-19 in Lombardia. Il presidente Attilio Fontana, la vicepresidente Letizia Moratti (Welfare) e gli assessori Stefano Bolognini (Sviluppo Città Metropolitana, Giovani e Comunicazione) e Pietro Foroni (Protezione civile e Territorio) sono intervenuti oggi alla cerimonia, assieme al sottosegretario al Ministero degli Interni, Nicola Molteni e al coordinatore della campagna vaccinale per la Lombardia, Guido Bertolaso.
A tutti i volontari, così come a quelli presenti oggi in Piazza Città di Lombardia, sarà consegnato un 'nastrino' che simbolicamente rappresenta la loro partecipazione e il loro contributo al contrasto alla diffusione del virus.
Il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana ha ringraziato i volontari della Protezione civile e delle altre istituzioni e associazioni presenti, "Anche nei momenti più difficili, nei quali le persone si sentivano sole e abbandonate - ha sottolineato il presidente - la presenza dei volontari ha dato sollievo e lenito l'angoscia e la preoccupazione. Sono i volontari, i veri artefici della straordinaria organizzazione messa in campo da Regione Lombardia contro il Covid".
"Regione Lombardia nel terribile frangente in cui si è trovata a vivere - ha aggiunto il governatore - ha dimostrato di essere più di una regione. E' una grande comunità fatta di persone che, nel momento del bisogno, stringendosi l'un l'altra, sono in grado di superare qualunque difficoltà. Questo distingue una comunità da una semplice rappresentanza istituzionale".
"Non sono state giornate facili quelle che abbiamo vissuto - ha detto la vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti - e, se le abbiamo fin qui superate, è anche grazie al lavoro di squadra, all'impegno, alla dedizione, alla passione dei volontari. Un lavoro straordinario a cui spero potrà agganciarsi, come punto di riferimento, anche chi si cimenterà nelle emergenze future".
"Quando abbiamo avviato il piano vaccinale - ha continuato la vicepresidente - siamo stati la prima regione a capire l'importanza della Protezione civile nell'emergenza. La prima regione a comprendere che, per ottenere una risposta efficace, occorreva unire Sanità e Protezione civile, come abbiamo fatto".
Ringraziando il variegato mondo del volontariato per il grande lavoro svolto, l'assessore alla Protezione civile Pietro Foroni ha sottolineato il valore della "collaborazione istituzionale che ha permesso alla Lombardia di far fronte alla situazione di emergenza. Quindicimila volontari impegnati, 400.000 giornate uomo lavorative impegnate ad oggi: quanto sarebbe costata al sistema Italia, dal punto di vista economico e organizzativo, la gestione della pandemia senza questa grande forza volontaria? Grazie a tutti i volontari per quello che hanno fatto e per quello che ancora saranno chiamati a fare" ha ripetuto Foroni.
"Se Regione Lombardia è riuscita a far fronte anche ai momenti più bui della pandemia ancora in corso - ha affermato l'assessore alla Città metropolitana, Giovani e Comunicazione Stefano Bolognini - lo deve ai suoi volontari, che hanno dato un prezioso supporto logistico a tutti i livelli, consegnando mascherine in ogni angolo del territorio, aiutando operativamente nei luoghi dove da mesi si svolge la campagna vaccinale, organizzando una risposta pronta ed efficiente nonostante la continua e forte pressione alla quale da un anno e mezzo sono sottoposti".
"Questa regione - ha aggiunto Guido Bertolaso - sta trainando le vaccinazioni in Italia, con quei risultati concreti che sono quelli che ci fanno stare in zona bianca. Il merito - ha precisato - è di chi sta vaccinando, dei medici e degli infermieri, di chi accoglie e assiste chi arriva nel centro vaccinale. E' il sistema Italia in tutta la sua articolazione che sta combattendo. Continueremo a lavorare in questo modo - ha concluso - finché non avremo fatto la terza dose all'ultimo dei lombardi che ne avrà diritto".
Nelle foto: il Coordinatore del Gruppo "La Baita Radiocomunicazioni ODV" (Daniel Fontana)
con il Presidente Provinciale del CCV-SO (Luciano Speziale) e altri volontari della Provincia.
[articolo tratto da SondrioToday.it - clicca qui per vedere l'articolo originale]
Articolo pubblicato il 14/09/2020
Sondrio: ragazza dispersa nell’Adda, nuove ricerche dei volontari
Sondrio – Il prefetto di Sondrio, Salvatore Pasquariello (nella foto) ha convocato per oggi una riunione di aggiornamento sulle operazioni di ricerca della minore di Ben Daoud Hasfa, 16 anni, dispersa nelle acque dell’Adda a Sondrio e sulla programmazione delle prossime iniziative.
Nella ultime giornata sono proseguite le attività di ricerca della minorenne: sono stati impegnati decine di volontari nella perlustrazione del tratto dell’Adda compreso fra il Parco Bartesaghi e il ponte di Sirta.
La composizione del gruppo di volontari ha visto Subacquei Valtellina Sub; Soccorso Fluviale; Gruppo Comunale di Protezione Civile di Tirano; Squadra Cinofili Amici di Ciro; Squadra Aeronautica GAPS Valtellina; Squadra Radiocomunicazioni La Baita; Squadra Tecnici A2A e Gruppo Comunale di Protezione Civile di Cosio Valtellino; Volontari da terra PC AIB Sondrio; Volontari da terra GPC Faedo da porto di Albosaggia, Volontari dal fiume (Squadra Fluviale con canotto a motore) GPC Tirano dal Parco Bartesaghi fino al ponte di San Pietro Berbenno; Volontari da terra ANA Caspoggio da rotonda Iperal; Volontari da terra ANA Chiesa in Valmalenco e ANA Caspoggio. Quindi operatore Drone: isola Branchini e da ponte S. Pietro a ponte Selvetta; Operatore elicottero da invaso ENEL Ardenno a Ponte di Ganda Morbegno, volontari Valtellina Sub dall’alveo: invaso Enel Ardenno-Forcola; Volontari Sommozzatori Milano dall’alveo: invaso ENEL di Ardenno–Forcola; volontario sommozzatori Lecco dall’alveo in collaborazione con Valtellina Sub, invaso ENEL di Ardenno–Forcola e un Agente UPS Sondrio.
La mobilitazione è stata totale e domani saranno programmate altre iniziative.
[articolo tratto da gazzettadellevalli.it - clicca qui per vedere l'articolo originale]
Articolo pubblicato il 13/09/2020
Ricerche al tappeto per due giorni
ma nell'Adda di Hafsa nessuna traccia
Inutili i tentativi di 65 operatori via terra, aria e acqua nel fine settimana. Lunedì 14 settembre il punto della situazione in Prefettura
Nonostante le ricerche "massive" lungo il fine settimana, della giovanissima Hafsa Ben Daoud nelle acque dell'Adda non c'è traccia. Dopo quasi due settimane di ricerche il corpo della 16enne sondriese inghiottita dal fiume non si riesce a trovare. Tra sabato 12 e domenica 13 settembre 2020, come comunicato dalla Prefettura di Sondrio, sono stati 65 gli operatori impiegati nelle perlustrazioni dell'alveo fluviale.
«Sabato 12 settembre le ricerche hanno visto impegnati 30 volontari nella perlustrazione del tratto dell’Adda compreso fra il Parco Bartesaghi di Sondrio e il ponte di Sirta.
La composizione del gruppo di volontari è stata la seguente: 6 Subacquei Valtellina Sub; 2 Soccorso Fluviale Gruppo Comunale di Protezione Civile di Tirano, 2 Squadra Cinofili Amici di Ciro; 1 Squadra Aeronautica GAPS Valtellina; 1 Squadra Radiocomunicazioni La Baita; 2 Squadra Tecnici: A2A e Gruppo Comunale di Protezione Civile di Cosio» hanno spiegato dalla Prefettura.
«Il giorno successivo le ricerche hanno visto impegnati 35 volontari di cui: 4 Volontari da terra PC AIB SONDRIO da ponte di Caiolo a salire, in sponda sinistra orografica; 4 Volontari da terra GPC FAEDO da porto di Albosaggia a scendere in sponda sinistra orografica; 2 Volontari dal fiume (Squadra Fluviale con canotto a motore) GPC TIRANO dal Parco Bartesaghi fino al ponte di S. Pietro Berbenno; 5 Volontari da terra ANA CASPOGGIO da rotonda Iperal a salire in sponda destra orografica; 1 Volontario da terra ANA CHIESA VALMALENCO in collaborazione ad ANA CASPOGGIO da rotonda Iperal a ponte di Caiolo in sponda destra orografica; GAPS VALTELLINA ( Operatore Drone: isola Branchini e da ponte S. Pietro a ponte Selvetta; Operatore elicottero: da invaso ENEL Ardenno a Ponte di Ganda Morbegno); 8 Volontari VALTELLINA SUB dall'alveo: invaso ENEL Ardenno-Forcola; 5 Volontari SOMMOZZATORI MILANO dall'alveo: invaso ENEL di Ardenno-Forcola; 1 Volontario SOMMOZZATORI LECCO dall'alveo in collaborazione con Valtellina Sub, invaso ENEL di Ardenno-Forcola; 1Agente UPS SONDRIO» hanno spiegato dall'ufficio retto da Salvatore Pasquariello.
Il Prefetto ha convocato per lunedì 14 settembre alle ore 9.30, una riunione di aggiornamento sulle operazioni di ricerca della minore e sulla programmazione delle prossime iniziative.
[articolo tratto da SondrioToday.it - clicca qui per vedere l'articolo originale]
Articolo pubblicato il 13/09/2020
Scomparsa nel fiume Adda, oggi impiegati 30 volontari
Sono proseguite anche oggi, domenica 13 Settembre, le ricerche della piccola scomparsa nel fiume Adda. Domani, lunedì 14 Settembre prevista riunione anche in Prefettura per aggiornamento ricerche
Sabato 12 Settembre le ricerche hanno visto impegnati 30 volontari nella perlustrazione del tratto dell’Adda compreso fra il Parco Bartesaghi e il ponte di Sirta. ll Prefetto ha convocato per lunedì 14 Settembre alle ore 9.30, una riunione di aggiornamento sulle operazioni di ricerca della minore e sulla programmazione delle prossime iniziative.
La composizione del gruppo di volontari impiegati nella ricerca svoltasi oggi domenica 14 Settembre è stata: 6 Subacquei Valtellina Sub; n. 2 Soccorso Fluviale Gruppo Comunale di Protezione Civile di Tirano; n. 2 Squadra Cinofili Amici di Ciro; n. 1 Squadra Aeronautica GAPS Valtellina; n. 1 Squadra Radiocomunicazioni La Baita; n. 2 Squadra Tecnici: A2A e Gruppo Comunale di Protezione Civile di Cosio.
Oggi, domenica 13 Settembre, le ricerche hanno visto impegnati 35 volontari di cui: n. 4 volontari da terra PC AIB SONDRIO da ponte di Caiolo a salire, in sponda SX orografica; n. 4 Volontari da terra GPC FAEDO da porto di Albosaggia a scendere in sponda SX orografica; n. 2 Volontari dal fiume (Squadra Fluviale con canotto a motore) GPC TIRANO dal Parco Bartesaghi fino al ponte di S. Pietro Berbenno; n. 5 Volontari da terra ANA CASPOGGIO da rotonda Iperal a salire in sponda DX orografica; n. 1 Volontario da terra ANA CHIESA VALMALENCO in collaborazione ad ANA CASPOGGIO; GAPS VALTELLINA con operatore Drone, isola Branchini e da ponte S. Pietro a ponte Selvetta; operatore elicottero da invaso ENEL Ardenno a Ponte di Ganda Morbegno.
Inoltre, 8 Volontari Valtellina sub dall'alveo invaso ENEL Ardenno-Forcola; 5 Volontari sommozzatori Milano dall'alveo invaso ENEL di Ardenno – Forcola; 1 volontario sommozzatori Lecco dall'alveo in collaborazione con Valtellina Sub, invaso ENEL di Ardenno – Forcola; 1- Agente UPS SONDRIO.
Il Prefetto ha convocato per lunedì 14 settembre alle ore 9.30, una riunione di aggiornamento sulle operazioni di ricerca della minore e sulla programmazione delle prossime iniziative.
[articolo tratto da ValtellinaNews.it - clicca qui per vedere l'articolo originale]
Articolo pubblicato il 26/02/2019
Tirano, alveo del Poschiavino ripulito
grazie ai volontari della Protezione Civile
Pur non essendo particolarmente pericolosa, la situazione attuale richiedeva un intervento
Sono 140 i volontari e le volontarie della Protezione Civile della provincia di Sondrio che sono intervenuti nella mattina di sabato 23 febbraio nel torrente Poschiavino a Madonna di Tirano per la pulizia dell’alveo.
L’intervento ha previsto un’estesa attività di diradamento della vegetazione che ha riguardato il tratto dal ponte sul torrente Poschiavino sulla SS 38 a quello più a nord sulla SS per la Svizzera. Tirano attendeva già da oltre un anno questo intervento dato che l’ultima iniziativa di pulizia è avvenuta nel maggio 2016 e nel frattempo l’alveo presentava diverse piante ad alto fusto che in caso di piena avrebbero potuto causare problemi di ostruzione e rischi di tracimazioni.
Pur non essendo particolarmente pericolosa, la situazione attuale richiedeva un intervento.
L’operazione programmata a fine ottobre 2018 e rimandata a causa della pioggia si è quindi realizzata sabato 23 con un grande lavoro di squadra dei tanti gruppi che si sono messi in campo: Protezione Civile ANA sezione Valtellinese Alta Valtellina, Protezione Civile Intercomunale Comunità Montana Valtellina di Tirano, Gruppo C.B. La Baita, Protezione Civile Comunale di Tirano, Villa di Tirano, Bianzone, Tovo, Grosotto, Sondalo e Valfurva. La Protezione civile di Tirano ha coordinato i lavori e preparato per tutti i volontari intervenuti il pranzo usufruendo degli spazi della ex-Caserma dei Vigili del Fuoco in Via Garibaldi.
L’Amministrazione di Tirano ringrazia tutti volontari che hanno prestato il proprio servizio e che regolarmente si dedicano alla protezione del territorio in interventi di particolare valore per la sicurezza idraulica dei centri abitati come quello di sabato scorso.
[articolo tratto da SondrioToday.it - clicca qui per vedere l'articolo originale]
Articolo pubblicato il 02/09/2013
Un anno in prima linea per la Protezione Civile
In tutto 2.618 ore con 465 volontari impegnati che hanno operato per 296 ore dal primo gennaio 2013 al 24 novembre.
Sono numeri importanti, quelli che la protezione civile La Baita specializzata in radiocomunicazioni - che raccoglie 45 iscritti sul territorio provinciale - ha diffuso sabato sera all’incontro annuale durante il quale si è fatto un bilancio dell’anno alla presenza delle autorità.
«Un anno positivo – ha commentato il coordinatore, Andrea Ghislini - Le manifestazioni sportive più importanti del calendario, la Granfondo ciclistica e il rally Valtellina, sono state confermate e hanno avuto bisogno del nostro supporto. Inoltre abbiamo confermato le convenzioni con la polizia dei Comuni di Tirano e Aprica per l’assistenza alla viabilità in occasione di eventi. Quest’anno non abbiamo registrato uscite di emergenza, ma abbiamo comunque partecipato alle esercitazioni».
La protezione civile a livello provinciale è strutturata in 36 gruppi comunali di cui due intercomunali e 10 associazioni per un totale di 1570 volontari come risulta da iscrizione all’albo regionale. All’interno di questa struttura c’è la colonna mobile, cui la Regione ha assegnato macchine e attrezzature. Il nucleo forte del sistema di protezione civile sono questi circa 200 volontari, suddivisi per specializzazione, che in caso di emergenza sono pronti a partire.
Nelle due foto alcuni dei volontari che sono stati premiati sabato sera.
[articolo tratto da laprovinciadisondrio.it - clicca qui per vedere l'articolo originale]
Articolo pubblicato il 28/11/2011
Riconoscimento a La Baita - Un automezzo speciale
L'eccellenza e la professionalità della protezione civile La Baita sono state premiate con l'assegnazione di un automezzo speciale dedicato alle telecomunicazioni, un mezzo unico che viene attribuito ad ogni provincia. E per la provincia di Sondrio è toccato al sodalizio, con sede a Villa di Tirano, ma che riunisce 78 volontari di Mazzo, Tirano, Villa, Sondrio, Ardenno, Cosio e Chiavenna.
VILLA DI TIRANO - L'eccellenza e la professionalità della protezione civile La Baita sono state premiate con l'assegnazione di un automezzo speciale dedicato alle telecomunicazioni, un mezzo unico che viene attribuito ad ogni provincia.
E per la provincia di Sondrio è toccato al sodalizio, con sede a Villa di Tirano, ma che riunisce 78 volontari di Mazzo, Tirano, Villa, Sondrio, Ardenno, Cosio e Chiavenna. Un'estensione territoriale giustificata proprio dalla particolare competenza di questo gruppo di protezione civile che riunisce volontari, ma soprattutto radioamatori muniti della patente per le radiotrasmissioni.
La notizia dell'importante assegnazione è stata data dall'assessore alla Protezione civile della Provincia di Sondrio, Giuliano Pradella, nel corso della cena sociale che La Baita ha tenuto sabato sera a Tresivio, partecipata dal coordinatore del gruppo, Andrea Ghislini, dal nuovo responsabile della protezione civile e del comando di polizia provinciale, Graziano Simonini, dall'ispettore superiore scelto della Forestale di Tirano Giandomenico Pini e dal responsabile della Protezione civile comunale di Tirano Marco De Campo, oltre che dai volontari che durante l'anno "fanno" nel concreto la protezione civile.
«La Provincia sta dedicando attenzione al settore della Protezione civile - ha affermato Pradella -. Abbiamo lavorato molto per il sostegno sia dei volontari sia per gli investimenti. Questa sera (sabato, per chi legge) la presenza di Simonini è il segno di questa integrazione fra due settori (protezione civile e polizia), che devono lavorare insieme. La Regione ci ha attribuito la seconda tranche di attrezzatura e materiali per implementare la colonna mobile. A La Baita viene consegnato l'automezzo dedicato alle telecomunicazioni, che viene allestito come centrale operativa mobile. Un mezzo unico per ogni provincia che abbiamo voluto dare a La Baita, l'unica sul nostro territorio con questa specializzazione».
Proprio sul bisogno di figure sempre più indirizzate e competenti è stato incentrato il discorso di Valter Pilat, presidente del comitato di coordinamento provinciale della protezione civile che conta 800 volontari (oltre 1.100 con gli alpini). «Oggi non servono più figure generiche, ma chi sappia operare in settori specifici con professionalità - ha spiegato - Anche per la recente alluvione alle Cinque Terre le richieste di personale sono state precise. Con questo intendo sottolineare la professionalità de La Baita nell'ambito della comunicazione radio che ora deve essere estesa a tutto campo».
[articolo tratto da laprovinciadisondrio.it - clicca qui per vedere l'articolo originale]
Articolo pubblicato il 22/11/2010
Più mezzi alla protezione Civile
Villa di Tirano, 22 novembre 2010 - Grande festa annuale per i componenti del gruppo di Protezione Civile "C.B. La Baita" di Villa di Tirano.
Ben 100 persone, fra volontari e simpatizzanti, provenienti da tutta la provincia di Sondrio: Chiavenna, Ardenno, Tirano, Villa di Tirano, Mazzo ed anche dalla vicina Valcamonica, si sono trovati al ristorante "Crap" di Tresivio. Un sodalizio che si è conquistato sul campo i meriti intervenendo in ogni situazione di emergenza mantenendo, anche in momenti difficili, le comunicazioni fra i vari gruppi di intervento.
"Il Gruppo - ha spiegato Andrea Ghislini, vice coordinatore - è specializzato nei collegamenti radio. Abbiamo un camper attrezzato e sempre pronto a partire nel giro di sei ore con la colonna mobile della Provincia di Sondrio, siamo abilitati sia a livello locale che a livello nazionale, infatti, facciamo parte della FIR C.B. Nazionale e per questo abbiamo prestato aiuto anche in Abruzzo. In provincia abbiamo il compito, in caso di necessità, di tenere i collegamenti di tutti i gruppi e con le autorità".
Alla serata hanno partecipato l’assessore provinciale alla Protezione Civile Giuliano Pradella, il presidente del Comitato di Controllo provinciale Walter Pilatti, il comandante del distaccamento di Tirano degli agenti Forestali dello Stato Giandomenico Pini ed il Maresciallo dei Carabinieri Eros Chiarot in rappresentanza del capitano comandante la Compagnia Michele Prete. Parole di elogio sono giunte dal presidente dell’Associazione "C.B. La Baita" Ermanno Pupo, quindi la parola è passata a Pradella. "Un anno fa - ha ricordato l’assessore - ci siamo incontrati ed ero da poco stato nominato a questo importante incarico, devo dire che in questo tempo di strada ne abbiamo fatto parecchia: abbiamo attivato tutti gli organi necessari per il funzionamento della P.C. e fra poco avremo il nostro centro provinciale di Protezione Civile che diventerà la sede di tutto il volontariato.
Sono stati fatti cospicui investimenti, anche in questo periodo di crisi, la Regione ci ha fornito materiali e mezzi per circa 1.000.000 di euro tanto che abbiamo qualche difficoltà ad ospitarli, ora dobbiamo saper usare queste risorse e quindi specializzarci ancora di più, dobbiamo lavorare tutti con disciplina, nessun gruppo può fare da solo" Pilatti ha ricordato l’alto numero di volontari ed ha voluto mandare un saluto al coordinatore dei C.B "La Baita" Gianluigi Togno che non è potuto essere presente per motivi personali. 4.000 ore di interventi dentro e fuori provincia questi i grandi numeri che contraddistinguono il lavoro degli associati e ben 50 i premiati per la loro costante attività per il gruppo. Partirà fra poco, in quel di Tirano, il "Piano anticode e sicurezza" che, nel periodo invernale, cercherà di assicurare a turisti e residenti un fluido scorrere delle auto nel centro di Tirano.
[articolo tratto da ilgiorno.it - clicca qui per vedere l'articolo originale]